BONNE NUIT: il nuovo singolo del cantautore toscano Centherbe

Centherbe, cantautore pistoiese, ha rilasciato il 20 maggio il nuovo singolo BONNE NUIT, una ballad notturna struggente e poetica dedicata a ciò che ci consuma: abitudini, vizi, relazioni tossiche. Scopriamo di più sul brano, sia dal punto di vista del testo che dall’analisi del visual che ci viene proposto all’interno del videoclip.

Una riflessione sul testo: immagini evocative e mistero

L’artista riflette sul dolore e sulla difficoltà di lasciar andare ciò che, pur logorandoci, ci conforta. Nel brano la notte diventa simbolo dalla doppia valenza: affascinante e ingannevole, “luccica con un vestito rosso” e trascina come una giostra che “non si fermerà”.

Nel testo, accompagnato da sonorità cupe e latineggianti, si alternano immagini evocative e sensoriali, che trasmettono il mistero di certi legami che avvincono e feriscono al tempo stesso, catturando la tensione interiore di chi cerca equilibrio tra attrazione e liberazione, mentre la vita scivola via “con equilibrio trapezista”

“Quanto è difficile dire ‘Bonne nuit’, alle abitudini, ai vizi che ci cullano e inebrianti ci trascinano senza limite? Avere la volontà di pulirsi, disinfettarsi e prendere le distanze da qualsiasi cosa tossica che ci circonda. Non fa differenza che siano persone o cattive abitudini, ossessioni etc. Mesdames et Messieurs je vous présente ma nouvelle chanson (Signore e signori, vi presento la mia nuova canzone.)

Una riflessione sul video: lotta tra l’ardore del rosso e l’oscurità del buio

 

All’interno del videoclip il nero della notte si accende del colore rosso sangue dell’abito di una donna. Il visual è a tratti fiabesco e a tratti plastico, e porta l’ascoltatore a calarsi ancora di più nel racconto.

Simboli e immagini si susseguono: linee, corpi in movimento che si fondono, onde che indomabili colpiscono con forza una scogliera e il lento bruciare di una candela…ogni elemento del video richiama l’ardore con cui ciò che ci fa male ci tiene prigionieri.

Alla fine, però, la fiamma si spegne, il rosso sparisce e la scena diventa totalmente buia. E, per quanto possa non sembrare un messaggio confortante la presenza del buio, in realtà lo è: se la fiamma si è spenta significa che siamo riusciti a spegnere quei vizi e quelle abitudini tossiche che continuavano a bruciare in noi e, in qualche modo, a logorarci.

Dire buona notte a ciò che ci ossessiona, lasciare andare le persone che ci tengono strette a loro in modo tossico, è sicuramente difficile, ma non impossibile.

Chi è Centherbe?

Centherbe è un cantautore e un viaggiatore dell’anima, le sue canzoni nascono da traiettorie imprevedibili, esperienze autentiche di vita e da una visione artistica mai vincolata ai generi, anche se le radici della sua musica affondano nel rock.

Ogni brano è un frammento sincero del suo percorso interiore, spesso arricchito dai viaggi che ne hanno scolpito lo sguardo – come quello in solitaria nel 2002 tra i deserti del Messico, che ha lasciato tracce indelebili nei testi di canzoni come Il Fuoco e La mala educación, ispirati dal misticismo e la sacralità mistica dell’aria unica del deserto di Wadley. Per Centherbe, ogni viaggio – fisico o interiore – è musica. Oggi è al lavoro sul nuovo disco, in uscita nell’autunno 2025, registrato al Tamburini Recording Studio. 

 

News e recensione a cura di Alessia Barra

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