Un grande Antonello Venditti ad Anima Festival

I presupposti non erano affatto incoraggianti. L’unica altra volta che Antonello Venditti aveva programmato un concerto in concomitanza con un evento calcistico internazionale (la finale di Coppa dei Campioni del 1984), finì sportivamente male, con la sconfitta ai rigori dei giallorossi. Fu lui a “rincuorare” i tifosi al Circo Massimo, offrendo due ore di musica spensierata.

 

Questa volta (nonostante le premesse) è andata bene, anzi benissimo. Il cantautore romano, che aveva il compito di inaugurare l’edizione 2021 dell’Anima Festival di Cervere, aveva firmato il contratto in tempi non sospetti e comunque lo spettacolo non era in alcun modo legato allo svolgimento di Euro 2020.

 

Il caso ha voluto che la data prescelta sia caduta esattamente nel giorno di Italia-Spagna e per l’organizzazione, fatti due conti, non è restato che confermare lo show e prevedere anche la trasmissione della partita sullo schermo gigante, accontentando le coppie dilaniate dal dilemma: calcio o musica?

 

Venditti ha rivoluzionato la scaletta, anticipando l’apertura dello show alle 20 e prevedendo la sospensione durante il match, riprendendo nell’intervallo e fermandosi nuovamente nel secondo tempo. In tutto questo non erano stati previsti i tempi supplementari e i rigori. Che fare? Antonello ha deciso di cantare durante l’extratime, con metà pubblico (quello femminile) pronto a cantare i brani dell’artista e l’altra metà a guardare la partita, trasmessa sul maxischermo allestito sul palco.

 

Una situazione davvero surreale, che si è risolta al termine dei calci di rigore, quando finalmente si è potuto festeggiare la qualificazione e ascoltare in relax l’ultima ora di spettacolo.

 

Che dire è stata davvero una serata stranissima, ma allo stesso tempo divertente (forse la crew si è divertita un po’ meno). Il concerto, alla fine, è durato quasi 5 ore, ma per il generoso cantautore romano davvero non è stato un problema.

 

Ringraziamo Anima Festival per il cortese invito.

 

Foto e Testo a cura del Fotografo Vincenzo Nicolello

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