The Jesus and Mary Chain portano l’Alcatraz nell’oscurità di Darklands

Darklands è il secondo episodio targato The Jesus & Mary Chain, seguito di quella pietra miliare che è tutt’oggi l’acclamatissimo Psycocandy. Dieci brani spalmati in 35 minuti che trasudano un’oscura bellezza. E’ il 1987 quando i fratelli Reid danno alle stampe questo gioiello decadente, carico come sempre di riverberi, ma che segna un solco evidente con il loro disco d’esordio. La dipartita di Gillespie, impegnato coi suoi Primal Scream,  produce un cambiamento notevole nel suono della band scozzese, che per la prima volta fa uso di una drum machine. Il risultato è un disco in cui le chitarre sferzanti e il furore degli esordi si stemperano lasciando spazio a brani più pop, morbide ballate malinconiche e atmosfere trasognate, senza però perdere quel senso di inquietudine che pervadeva Psychocandy. Il disco raggiunge il quinto posto delle charts inglesi, punto più alto mai raggiunto dai Mary Chain, e viene successivamente inserito nel compendio “1001 dischi da ascoltare prima di morire”.

Band di culto degli anni Ottanta, i Jesus and Mary Chain, hanno con il loro stile e la loro musica rivoluzionato la scena di un’intera generazione. Punto di riferimento della scena musicale londinese post Sex Pistols, ispirati da band come The Stooges e Velvet Underground, i JAMC hanno dato vita a un nuovo genere musicale, lo shoegaze, diventando capofila di un movimento che annovera tra I suoi adepti artisti del calibro di My Bloody Valentine e Slowdive. Con la pubblicazione nel 1985 di “Psychocandy”, loro album d’esordio, The Jesus and Mary Chain diventano presto un caposaldo per la stampa mondiale che li elegge a band di culto: un disco che è un must nel mondo dell’alternative rock britannico e che ha cambiato la storia della musica.

 

Gruppo di supporto Rev Magnetic

 

Un grazie a Ponderosa Music & Art per il gentile invito.

 

Gallery a cura di Romano Nunziato

Rev Magnetic

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