TACOBELLAS, la recensione di Total 90

TACOBELLAS

Total 90

Barberia Records/Fooltribe dischi/Koe Records

 

Sono in due ma sembrano un esercito.

Greta e Valentina dalla provincia di Modena sono le Tacobellas, e sono l’esercito del power noise erede delle Bikini Kill e della Vivian Girls. Sprazzi di indimenticato e solenne suono anni ’90, in un disco di pochi fronzoli e suono calibrato in chitarre distorte e riff incandescenti, che riprendono il discorso delle riott grrls anni novanta, per l’appunto.

Sulla scia di un gusto personale da invidiare, le due Tacobellas respingono la noia e il torpore della provincia con otto tracce di chitarra, voce, e batteria potente e melodica allo stesso tempo, sempre che si tratti di melodia spettinata e slabbrata, però.

Un debutto da incorniciare per le due ragazze, amanti anche dello stoner (Elephanttt) e genitrici di una dialettica che ben si sposa con un artwork eccezionale del disco (comprate per credere) e con un noise fluido che utilizza l’inglese e i nastri della tradizione del passato per farci gustare la loro passione.

Delle The Babies più incavolate in un pezzo come Rays Gig, per farci sperare ancora nel futuro della musica indipendente, con un suono super trendy che palati fini e non ameranno, in linea col senso super power pop di effetti bit/noise in tracce come Honey.

Ci sono anche momenti di pausa, come nella ballad noise stile Danso Key di Spin, ma si torna poi in pista (Total 90) con versi di parlano di killer psicotici e case magiche, perfetti per gente travestita da Kill Bil, finalmente libera in città.

Alzate il volume, fate largo alle Tacobellas, lo farà prima o poi anche qualcuno che ora ancora di ciba di it-pop (aiuto).

 

Andrea Alesse

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