SOPHIE ELLIS BEXTOR, la recensione di The Song Diaries

SOPHIE ELLIS BEXTOR

The Song Diaries

Cooking Vinyl

La regina del dancefloor rilegge tutte le sue pagine musicali con un album orchestrale. Si, avete capito bene, perché qui Groovejet e Catch You sono ora gesti musicali corali, in cui spicca la voce della londinese.

Classe 1979 e una carriera lanciata da tempo, anche su canoni non solo musicali (è stata anche attrice). Ed ora, il gesto di maturità con ballate collettive in cui archi e cori si interfacciano col sapore pop delle sue hit e del suo talento. Faccia pulita e intento positivo, SOPHIE ELLIS BEXTOR sale sul podio del lirismo con 15 canzoni (più 4 bonus tracks) che scoprono un lato nuovo, in cui si mescola la musica da camera col pop internazionale. In pura armonia.

Impossibile non divertirsi tra i battiti di archi e le note di Murder On The Danceflloor, successo internazionale che ora diventa timido e rilassato, con una cavalcata quasi gitana al suo fianco.

Dopo Familia del 2016, una pausa e ora un disco di auto-cover ri-arrangiate, ecco che continua la favola di una cantante che evoca processi cinematografici in Move This Mountain e si ciba di architetture alt-folk del tutto sorprendenti per il suo genere tipico. Music Gees The Best of me, allora, va cantata tutti insieme, mentre SOPHIE ELLIS BEXTOR ci invita ala danza quasi con un sapore medievale.

Dan on perdere, i fiati di Mixed Up World e la fiaba Love is a Camera, interpretazione tenera di una sensibilità canora che rimettete al centro il pop, ma sempre col gusto orchestrale e con una voglia di stupire. Musica pe rtutti i gusti, in unclima rilassato tutto da scoprire.

 

 

Andrea Alesse

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