Le metafore di Samuele Bersani fanno emozionare il pubblico bolognese

Il destino è beffardo ed imprevedibile. Capita che in una settimana importante della mia vita si ripresenti l’opportunità di vedere dal vivo uno dei migliori cantautori italiani: Samuele Bersani. “Figlioccio” di Lucio Dalla da Chicco e Spillo ne ha fatta di strada con alti e bassi fino ai recenti problemi di salute che lo hanno dovuto tenere lontano dal palco per un po’ di tempo.

Un ritorno quindi molto atteso che arriva a tre anni di distanza dall’ultimo Nuvola Numero Nove Tour (2014) e a due dal suo ultimo live show, Plurale Unico (2015), serata evento che lo aveva visto festeggiare i suoi 25 anni di straordinaria carriera discografica in uno spettacolo corale insieme ai grandi nomi della musica italiana. Il cantante romagnolo è di casa a Bologna e questa sera al teatro il Celebrazioni, tra amici e parenti , si prevede uno straordinario sold-out.

Ad aprire il concerto vi è un pezzo straordinario come il Mostro. Bersani in tutta la sua carriera ha giocato con parole metafore e stralci di vita vissuta ed è forse proprio questo lo rende unico e amato dal pubblico. Il concerto si trasforma subito in un one man show con Samuele che tra un brano e l’altro presenta i vecchi e nuovi componenti della band. Molto interessante la sua metafora di che cos’è  il pubblico in uno show, che per lui rappresenta uno specchio. Per lui se le persone che assistono al concerto sono partecipi e calorose lo sarà a sua volta anche lui.
Il primo momento strappalacrime è senza dubbio con Spaccacuore. Il pubblico, come da richiesta di Samuele, è partecipe e canta con lui uno dei brani che lo hanno reso uno dei cantautori più apprezzati in Italia. Non solo vecchi successi ma anche dei più recenti come Psyco ed En e Xanax. Soprattutto quest’ultimo è un brano molto sentito dall’autore, perchè da quando ha scritto questa canzone non ha più smesso di prendere pillole e medicinali. La prima parte del concerto si conclude con Replay brano con cui si presentò al Festival di Sanremo nel 2000 ottenendo il premio della critica e risultando successivamente il suo maggior singolo di successo. La seconda parte si apre con il cantautore che avvisa il pubblico che le canzoni che andrà ad eseguire sono state scelte dalla rete. Bersani mesi fa mise una setlist ipotetica su facebook chiedendo ai sui followers di indicargli quale per loro fosse la canzone migliore che Samuele debba suonare durante il concerto. Nonostante non sia stato un periodo molto fortunato per l’artista, uno dei brani più richiesti è proprio l’inedito La fortuna che abbiamo, con dedica personale al medico che,facendogli cambiare le sua abitudini di vita, l’ha reso un uomo più sano e consapevole di come certi vizi ti possano distruggere il corpo.

Bologna non può far tornare in mente il grande Lucio Dalla. La versione di Canzone è da pelle d’oca con un Bersani visibilmente emozionato quando alla fine del brano ricorda con affetto il suo grande scopritore. Ora mai siamo alle battute finali con Giudizi Universali e Chiedimi se sono felice che anticipano due brani molto più allegri come Freak e Coccodrilli.  Naturalmente Samuele non può lasciare il palco senza il brano che lo ha portato al successo ovvero chicco e spillo . Chiude con Cosa vuoi da me, secondo singolo dell’album Freak del 1995, che come tutti ben sanno è una cover di Glastonbury Song del gruppo musicale britannico The Waterboys.

Personalmente questo concerto è stato come salire su una montagna russa dei sentimenti, perchè ci sono sempre ricordi indelebili racchiusi in una canzone, soprattutto se cantata da Samuele Bersani.

 SETLIST:
Il mostro
Le mie parole (Pacifico cover)
Lo scrutatore non votante
Occhiali rotti
Il pescatore di asterischi
En e Xanax
Spaccacuore
Psyco
Ferragosto
Cattiva
Come due somari
Replay
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La fortuna che abbiamo
Una delirante poesia
Crazy boy / Che vita! / Settimo cielo
Canzone (Lucio Dalla cover)
Giudizi universali
Chiedimi se sono felice
Freak
Coccodrilli
Encore:
Senza titoli
Chicco e Spillo
Cosa vuoi da me

Si ringrazia MN ItaliaTeatro Il Celebrazioni di Bologna per il gentile invito

Foto e testo di Carlo Vergani

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