Da Austin ,Texas, sino in Italia. Sun June live a Milano

Un serata intima per assaporare al meglio l’equilibrio dei Sun June. Da Austin sino a Milano, passando per un tour in cui i nostri risalgono la penisola toccando luoghi a loro inesplorati e club musicali dove gli americani possano farsi conoscere. Freschi di uscita con “Years”, il loro nuovo album fatto di prelibatezze retro pop dal indie pop, i Sun June mischiano nel live la loro timidezza e il loro amore per una musica che fanno loro per raccontarsi anche al di là dell’Oceano.

Dal vivo, in Europa, arrivano in tre, con chitarra, keyboards ed effetti, per far accarezzare malinconie e liriche rilassanti, sempre in punta di piedi e con una mano sul cuore. Giovani e umili, si cimentano nel loro live milanese con alle spalle il film di Wes Anderson, The  Royal Tenenbaum, loro che sono anche lavoratori del mondo del cinema e che sonorizzano una pellicola cruda, come anche  la loro musica a tratti sa essere.

Abbandoni, dipartire e lacerazioni, frammenti delle vite di noi uomini che i Sun June mettono in scene stretti sotto la loro musica etera, e che pesca dal nuovo lavoro isolandosi teneramente dall’inquinamento acustico della metropoli a colpi di guitar pop e magia. Gli effetti collaterali, anche per i curiosi giunti a sentirli, sono  quelli di un abbraccio ad una metafisica del suono che si riconosce nel dramma familiare di Anderson. Dalla perdita del talento, a causa delle rotture dei legami, sino alla tematica dell’abbandono. Tutte tracce che i Sun June mettono dentro un live etereo con la voce della loro front-girl e la calda leggerezza di un retro pop che odora di indie vecchia scuola e shoegaze rallentato.

Racchiusi in un angolo di Milano, in un locale che si fa stretto col passare del tempo, i ragazzi lanciano in orbita Discotheque e altre piccole creature, per diventare grandi e non perdersi mai, lungo un tour che spero possa far finalmente apprezzare la loro musica anche qui in Italia

Andrea Alesse

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