Mamma dammi la benza, sono tornati i Together Pangea

Autori: Together Pangea

Album: Bulls and Roosters

Label: Nettwerk Music Group

Catchy ed immensamente trendy nel loro garage sound. Ecco i Together Pangea da Los Angeles, altro capo del mondo che ci porta in un fuzzy rock che sprigiona divertimento e assapora bat maturi e voglia di sperimentare. Bulls and Roosters esce oggi 25 agosto, dopo l’EP The Page del 2015, conquistandoci subito a colpi di quintali di orecchiabilità e movimenti alla The Cribs e Supergrass. Il fischiettare impenitente di pezzi come The Cold, infatti, evidenzia la giusta miscela di musicalità a cavallo tra il surf rock n roll e la sfrontatezza giovanile. Un album seducente,  Bulls and Roosters, dove incontriamo i ritmi sollevati della costa statunitense e i Parquet Courts in brani come Kenmore Ave., mentre la partenza di Sippy Cup è benzina alle discese nel groove magnetico di affidabile seventies sound.

Due chitarre, basso e batteria, sospinti da una voglia di stupire e rompere il muro dei generi, andando a cercare viaggi in nervosi attacchi punk rock con vorticosi giri di apprezzabile electro guitar (Better Find Out), sempre però con la consueta attenzione alla melodia. Qualche psichedelia seguita da toni smitsiani e meno energici, vedi Peach Mirror e Friend of Nothing, allenta la tensione, per un disco che in 13 pezzi dice la sua e lascia il giusto segno, complice anche il mix di Chris Coady che ne mette in risalto le qualità dei cambiamenti di ritmo, come nella quotata Gold Moon.

La titletrack ci porta poi verso ambienti pop punk, ricordandoci le spirali di un flower punk targato anni ’90, quando imperversavano in passaggi televisivi anche The Queers e simili. Un pezzo ben costruito, con un esplosione che fa invidia alle maniere degli australiani The Vines, prima della rappresentazione paranoica di Is it Real?.

I Together Pangea dimostrano così di esser cresciuti, rimanendo poi a stretto contatto con le primaverili serate univeritarie in Alison, ultimo brano in cui ci salutano prima delle due date italiane fissate per venerdì 1 dicembre a Milano (Arci Ohibò) e sabato 2 dicembre a Bologna (Feakout Club). E se mi dite che si tratta di roba già sentita, io vi rispondo con un morigerato chi se ne frega!

Andrea Alesse

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