Orango, la recensione di Da per terra sicuro non cado

Orango

Da per terra sicuro non cado

Bananophono

 

“C’è la voce, ma in base, in parole povere non viene mai cantata dal vivo. E’ quella di Orango che si presenta sotto forma di file waw in 16 bit ai concerti”.

Orango è il progetto omonimo di Orango, che vede coinvolti, oltre a quest’ultimo, anche Carlo Berbellini alla batteria e Diego Comis alla chitarra, in veste di turnisti.

Match rock siderale e passione sviscerata tra cristallizzate iniezioni di chitarra e rullante. Ma anche spoken wolrld malato alla Asino in un gioiellino che potrebbe essere cantato dal grande Drugo in persona (parlo della traccia AY948KM). In verità gli Orango sono basso vorticoso e non sense stralunato che colpisce al cuore del problema umano in un brano come Cepre, dove talenti di vecchia scuola Laghetto incrociano il ventre di maestri del racconto come Tuono Pettinato. Pompano energia nelle vene gli Orango, mentre si costruiscono linguaggi post-hc deviati in 5 pezzi essenziali.

Da per terra sicuro non cado è la storia del loro disegno musicale organizzato e aggressivo, dietro racconti urbani nei denti e sfuriate di un certo spessore che prediligono in un pezzo come Gomma dei tempi precisi e delle metriche da killer instinct del rock potente moderno.

 

 

Andrea Alesse

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