Disco della settimana: “ONDA” dei Jambinai

JAMBINAI           

Onda

Bella Union

 

Tra la montagna di propaganda e la verità reale ci sono i Jambinai, gruppo enorme e compatto al loro terzo lavoro, che costruisce un disco che fa gridare al cielo tutta la potenza. Sudcoreani atipici, amanti delle digressioni post-rock e del rumore costruito con cura, si cimentano in un disco che usa elementi della tradizioni (strumenti atipici e impossibili da trovare in Europa) e chitarre, in composizioni di uno spessore che lascia il segno.

Tradizioni sonore asiatiche ribaltate in un mondo di post-verità, messe al cospetto della litania del rumore e rese sensibili alla spiritualità. Emozioni in strumentazioni e alchimie suggestive capaci di richiamare anche i Tool (la tensione di Square Wave con voce femminile), con vocalità femmnili profonde e scorribande nel rock del loro precdente album Difference.

 

Una lavorazione lenta, per un lavoro che alza i toni del muro del suono con pezzi monstre come Event Horizon, 13 minuti e oltre in perfetta tradizione Mogwai, ma con quei rimandi unici alla sonorità locale. Una tensione cinematica tipica del contesto in cui i Jambinai compongono la loro musica, che suona più occidentale quando loro vogliono, ma che è fonte d’ispirazione per una ricerca sonora basilare, piena di suggestioni (la canzone ONDA , per l’appunto) avant-rock e pulsazioni che riproducono un ambiente che cambia.

 Disco della settimana è dire poco.

 

Andrea Alesse

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