Plague Vendor, la recensione di “By Night”

Plague Vendor

By Night

Epitaph

 

Dal Sud della California, alla ribalta col precedente lavoro dal titolo Bloodswaet, ecco la nuova opera dei Plague Vendor, gente che macina rock e che non ha paura di sporcarsi le mani e la fronte col sudore noise e la pratica dell’utilizzo di synth ipnotici.

Miscela punk e attitudine nervosa da rocker amanti di International Noise Conspiracy, i quattro Plague Vendor sono diretti verso lidi che con By Night amano la nottata post punk, ma anche i brividi dell’alba ipnotiva (la traccia Prism su tutte).

Un prodotto ultra-godibile fuori dalla nicchia degli appassionati, insomma, preciso nelle infarinature distorte e acide di Nothing’s Wrong e architettato come in un messaggio degli Ikara Kolt nella ruvida noise-song con breakbeat alla batteria dal titolo All of the Above.

Molti pezzi utilizzabili come singoli radio-oriented, ma anche bassi elettrizzanti oscuri e ipnotici in un pezzo come Pain in My Heart, segno della loro capacità di travestirsi da paladini dell’energia noir, fino alla elettricità power rock della finale In My Pocket. La produzione di John Congleton (St Vincent, Sharon Van Etten, Chelsea Wolfe) si sente tutta, per un disco da assaporare come ai vecchi tempi, con la cara vecchia Epitaph record che non sbaglia un colpo.

 

Andrea Alesse

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