Per i suoi primi vent’anni di carriera, Niccolò Fabi si regala il Vittoriale di Gardone

Ieri sabato 22 luglio i fan di Niccolò Fabi hanno avuto l’occasione di assistere a un concerto imperdibile. Ricorre infatti quest’anno l’anniversario dei 20 anni di carriera del cantautore romano, che ha celebrato il traguardo con Diventi Inventi 1997 – 2017, tour di eventi oltre che raccolta musicale.

Con una scelta originale, il concerto viene introdotto da Chiara Dello Iacovo, giovanissima cantautrice distintasi a Sanremo 2016. Incoraggiata dagli scroscianti applausi, Chiara suona tre suoi brani. Attacca con La mia città, quindi si siede al pianoforte con La rivolta dei numeri, per poi terminare con un brano tratto dal CD Appena sveglia.
Il pubblico applaude la sua ottima performance, mentre la cantante ringrazia la platea con un sorriso pieno di emozione.

Il palco si oscura di nuovo, l’attesa sembra allungarsi. Finalmente il cantautore sale sul palco, e il pubblico applaude entusiasta, già perdonandogli il ritardo.
Fabi attacca con Il giardiniere, tratta dal suo primo disco del 1997, accolto dalla platea con urla euforiche. Niccolò prende la parola: “Il concerto è una storia, è un racconto”, dice, spiegando le sue intenzioni per la serata, che mira a ripercorrere la sua intera carriera musicale. E infatti ecco subito dopo Una somma di piccole cose, dal suo ultimo disco.

La serata prosegue fra composizioni di buona musica italiana d’autore, dalla chitarra al pianoforte, dai ritmi intensi di Rosso alla malinconia di 10 centimetri. L’attenzione del pubblico è palpabile, fra i battiti di mani che seguono le melodie ai ritornelli cantati interamente dalla platea. 
“Questa è stata la canzone più difficile da scrivere”, così Fabi introduce la riflessiva Ecco. È quindi la volta della canzone più facile, con Le chiavi di casa.
Non è ancora il momento del gran finale, eppure il pubblico si alza in piedi e applaude con foga, tanto che Niccolò deve scherzare: “Buoni ragazzi, non è ancora finita”.
Dopo qualche minuto di riflessione sulla musica e sulle sue composizioni, attacca con Il negozio di antiquariato, seguita da Una buona ideaRiconosciuta immediatamente alle prime note e accolta con urla dalla platea, ecco risuonare Lasciarsi un giorno a Roma. Il pubblico si alza in piedi e si accalca sotto il palco, mutando un semplice concerto in una euforica danza corale. Come aveva detto Fabi qualche canzone prima, la musica mette in relazione le persone, permette loro di ascoltarsi.
Le luci del palco si spengono, ma il pubblico non è ancora pronto a separarsi dal suo cantautore preferito, che ben presto torna a deliziare i suoi fan con le struggenti parole di Facciamo fintaCon un’originale variazione, Fabi lascia spazio ad Alberto Bianco, che canta Mela.
Dopo l’ultimo brano, Lontano da me, è arrivato davvero il momento dei saluti, il cantante ringrazia il suo pubblico e, dopo un altro inchino, scende dal palco. 
Grazie a te dell’ottimo concerto, Niccolò. Auguri per i tuoi prossimi vent’anni.

Testo a cura di Anna Travagliati, si ringrazia Ja La per il gradito invito.

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