Marcus Miller a Padova: un vero Afrodeezia(co) per gli amanti delle basse frequenze

Ieri al Gran Teatro Geox di Padova Marcus Miller ha inebriato il pubblico con un fantastico concerto.

Le collaborazioni di Miller ormai non si contano più. Da Eric Clapton a Aretha Franklin, passando per Chaka Khan, Herbie Hancock, Wayne Shorter,  Al Jarreau e moltissimi altri. Ormai storico l’album Tutu, scritto e prodotto per Miles Davis quando ancora Marcus aveva solo 25 anni. Questi dati la dicono lunga sul valore dello storico bassista.

Inizia lo show con il classico Panther, dall’album The Sun Don’t  Lie del 1993, e già il pubblico, di veri cultori delle 4 corde, è in visibilio. Marcus Miller non è certo qui per far presenza, lo dimostra il fatto che solo il primo brano dura almeno 15 minuti. Lascia poi spazio all’ultimo album, Afrodeezia, che sta portando in tour in Europa, suonando prima Hylife e poi B’s River, brano in cui suona il Sintir, strumento a 3 corde tipico del Nordafrica.
Il palco poi viene arricchito da un illustre ospite. Ad accompagnare il bassista Statunitense si unisce Enzo Avitabile. Musicista partenope, orgoglio della musica Italiana e da sempre alla ricerca di suoni inediti. Il sassofonista e flautista napoletano e il bassista americano creano un connubio più unico che raro. La loro performace si arricchisce con un vero e proprio tributo alla casa discografica di Detroit, la Motown Records, suonando Papa Was A Rolling Stone. Il concerto procede con Marcus, sempre  accompagnato da Alex Han e Marquis Hill ai fiati , Brett William alle tastiere e Alex Bailey alla batteria. Avitabile si riunisce alla band per la chiusura del concerto ed è una Standing ovation.

Si ringrazia: Zed Live, Gran Teatro Geox e D’Alessandro e Galli.

Testo e foto di Diego Feltrin

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