Liars, l’elettroshock di novembre al circolo Magnolia

Un foglio scritto a matita, una lista di canzoni che hanno fatto la storia di un gruppo seminale e geniale, ora con due nuove creature a supportare il buon Andrew Agnus. I Liars che ti aspetti si catapultano al Circolo Magnolia di Milano per suonare le ossa dei presenti accalcati sotto il palco molto underground, allestito per avvicinare il pubblico alla follia musicale del gruppo. Tre dannati interpreti di una shock Wave calibrata su noise, post punk e deliri, tra ripetitività e magnificenze sonore.

In principio erano altri due adepti a supportare il gigante buono Agnus, mentre ora sono due energici e volenterosi accompagnatori che si prostrano alla presenza scenica del cantante, trasformista e teatrale. Un Carmelo Bene con lo sguardo alla “shining” alle costole, che si presenta nel vestito da sposa/ballerina che compare anche nella copertina di TFCF (Theme from Crying Fountain), ultimo lavoro.

Dall’elettronica intrisa di cervellotici andirivieni di trance rock si torna alle origini, con un batterista che pompa sangue e sudore e i Liars che fanno tremare le budella di chi si aspettava una serata tranquilla. Il clima danzereccio non si adduce alla combriccola americana, neanche quando ci prova ad essere gentile, con le note di Cred Woes, traccia che appartiene all’ultimo disco.

A farla da padrone sono i veri Liars, scacciapensieri con Mr you on fire Mr e agitati poeti della metropoli con mess on a mission e gli algoritmi di Scissor. Il loro frontman è un fiume in piena, traghettato dall’Australia e dal suo voluto riposo in un club che lo osanna ad ogni sua torsione vocale. È come se utilizzasse un megafono per richiamare i presenti alla loro esistenza, con canzoni come brats che gli danno forza e spessore. Ma Andrew e i

Liars sono anche dei professionisti, sempre con piglio punk però. Non si stancano mai e onorano la platea con ritmi forsennati, come le loro verve che risuona nel decennale di clear island e nel pezzo finale, un interminabile e gaudente Broken witch.

Un passato glorioso che risale dalle fogne, per un gruppo, i Liars, che meriterebbe più attenzione.

Grazie al Circolo Magnolia.

Andrea Alesse

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