LAPINGRA, la recensione di Amore e Soldi

LAPINGRA

Amore e Soldi

Bassa fedeltà

 

Tornano i Lapingra, un duo attivissimo e con un carattere musicale che è stato capace di variare secondo il proprio stile a proprio piacimento. Non una cosa da tutti i giorni per Paolo Testa e Angela Tomassone, romani d’adozione ma molisani dal cuore tenero, generosi e testardi proprio come la gente di Isernia. Un pop sintetico affiora dalle acque del loro mix electro-autoriale, con in testa la voce di Angela che comanda la scena e la capitale sullo sfondo.

Una miscela di elementi urbani (Porco Mondo) che sfiora il sapore di Nada e Beatrice Antolini in Amazon, traccia che ti fa sentire melodico e sincero. Dopo di lei, in 1993, troviamo storie umane che si trecciano a colpi di anni ’80 e vecchi ricordi di universitari che fanno tardi la sera, in un ritmo perfetto per girare come NannI Moretti in Caro Diario tra Montesacro e la Prenestina, magari incontrando il duo che sta componendo una nuova canzone.

Roma torna sempre, come nella dichiarazione d’amore di San Calisto, canzone di pop meticoloso e aggraziato, in cui il coro di fondo abbraccia le linee di piano e gli effetti sintetici dello sfondo, prima di andare a ballare tutti insieme.

Un bel duo, i Lapingra, che arriva a toccare un twee-pop dinamico in Devo dirti di Luca, come se i Perturbazione tornassero in giro col vecchio Ford, in un ritornello stampato dentro una storia d’amore. Qualche linea oscura in Male, in cui viene fuori anche la voce maschile (per la prima volta) in un ambito più oscuro, e poi la finale Ciao Come ti chiami da cantare e fischiettare tutti insieme, dritti verso nuovi live e nuove risate con i Lapingra.

 

 

Andrea Alesse

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