La potenza terapeutica del Rock di Edoardo Bennato sul palco del TEA di Bologna

Ha scelto Bologna Edoardo Bennato, come seconda tappa del tour del suo nuovo spettacolo live Pinocchio & Company Tour dopo la prima data di Trieste del 6 novembre.

Dopo alcune date estive infatti, l’artista partenopeo porta in scena un tour decisamente più corposo, che partendo dal nuovo singolo “Mastro Geppetto”, andrà a toccare tutte le tappe principali del suo straordinario percorso musicale.

Lo spettacolo si snoda su tre tronconi ben definiti:

  • con quartetto d’archi 
  • one man show 
  • band

Tutte le canzoni sono state ri-arrangiate per l’occasione.

Nella prima parte la sua 12 corde si sposa alla perfezione con gli archi alle sue spalle e le versioni de L’isola che non c’è e delle ragazze fanno grandi sogni sono da pelle d’oca.

Con cantautore il quartetto d’archi raggiunge il cantante napoletano per una jam sessione molto rock .

La seconda parte è forse la più interessante .

Non fa tanti brani da solo, ma riescono lo stesso a dare tante emozioni.

Le sue canzoni sono sempre attuali, perchè alla fine una canzone come il gatto e la volpe può essere portata ai giorni nostri.

Lui si domanda : ma oggi chi sono il gatto e la volpe ? ai posteri l’ardua sentenza.

Con la salita sul palco della band, comincia il vero concerto.

Il led luminosi e le luci si accendono facendo scoprire un dei veri amori di Bennato: L’America.

Per un ragazzo nato con il sogno americano, veder scivolare in basso così un paese dalle grandi risorse e dalle grandi prospettive è come far morire una parte di una generazione cresciuta con Elvis e il blues il rock and roll.

Con Stop America naturalmente i riferimenti visivi sono contro questa amministrazione Trump in puro stile Roger Waters, 

La band è composta da artisti bravissimi composta da Giuseppe Scarpato e Gennaro Porcelli alle chitarre, Raffaele Lopez alle tastiere, Roberto Perrone alla batteria, Arduino Lopez al basso.

Il rocker napoletano lascia molto spazio ai suoi artisti e molte volte si mette di lato per dar spazio ai loro assoli .

A volte sembra di vedere proprio un maestro di musica con i suoi allievi ed il risultato è veramente fenomenale.

Questa parte del concerto che va dentro la sua vita e non solo, vede un Bennato moderno, con Mastro Geppetto e Lucignolo, si intravede addirittura un video musicale in stile MTV.

La sua terrà non l’ha mai rinnegata, quanto il suo titolo di studio da architetto che lo ha portato a Milano per diventare famoso con la musica.

La laurea arrivò nel 2000, ma la fama arrivò molto prima grazie alla tanta gavetta.

Come dicevo prima la sua terra oggi praticamente non c’è più.

Bagnoli era un quartiere di Napoli ricco, grazie alla Siderurgia, ma che con la chiusura dello stabilimento Ilva, la politica ha abbandonato quella zona come tutto il sud d’Italia.

Con i brani A Napoli 55 è ‘a musica, Vendo Bagnoli e La calunnia è un venticello il mio pensiero è che :

Su queste parole forti del cantautore napoletano si possono dire molte cose, ma su una cosa ha ragione.

Negli ultimi decenni l’Italia era leader in molti settori industriali che per problemi di crisi e di politica sono scomparsi.

Se al Nord il problema è stato grande, ma con altri lavori si sta cercando di risolvere il problema, al Sud la cosa è molto diversa.

Si sta ora mai arrivando ad una emigrazione 3.0 con interi paesi senza più futuro lasciati in mano ad una politica che non riesce a contrastare il predominio della criminalità organizzata.

Con il sogno americano ed il rock and roll di Elvis, la chitarra risulta essere l’amore più vero per Bennato.

Quando canta la ode alla sua “bella 12 corde” la bacia la lecca e la issa a trofeo verso il suo pubblico.

Rinnegato chiude la parte con la band prima di far salire il Quartetto Flegreo per Non è bello ciò che è bello.

Torna subito la band per il grande finale con Un giorno credi e Il rock del capitano uncino con tutto il pubblico che ora mai stanco di rimanere seduto si alza in piedi per andare a sfiorare il proprio idolo.

Gli encore sono Meno male che adesso non c’è NeroneIn Prigione in prigione che chiudono  tre ore di spettacolo, tra musica, video ed interazione con il pubblico, per una vera e propria esperienza emozionale.

Quando mi è stato proposto di intervistare e fotografare Bennato non ho dubitato un secondo .

Per me le sue canzoni rappresentano la mia infanzia, un po’ come un eterno Peter Pan di 2 metri che non vuole crescere, che grazie a Bennato è cresciuto….forse troppo…

Per tutto questo devo ringraziare mio padre che nei viaggi in macchina con la mitica Fiat Uno mi faceva ascoltare queste meravigliose canzoni.

Adesso nel 2018, cambiano le generazioni, ma mio padre è rimasto lo stesso, sempre meno capelli, ma con sempre quelle cassette in macchina per far crescere i miei nipoti, perchè il bello della musica è che non ha età soprattutto se sono magiche come quelle di Bennato.

SETLIST:

ARCHI:

Dotti medici e sapienti

In fila per tre

Fantasia

L’isola che non c’è

Le ragazze fanno grandi sogni

La fata

Detto tra noi

Cantautore

SOLO:

Abbi dubbi

Sono solo canzonette

Il gatto e la volpe

BAND:

Stop America

Sarà falso sarà vero

Mangiafuoco

Quando sarai grande

Mastro Geppetto

Lucignolo

A Napoli 55 è ‘a musica 

Vendo Bagnoli

La calunnia è un venticello

Io che non sono l’imperatore

La luna 

La chitarra

Tutto sbagliato baby

Pronti a salpare

Rinnegato

ARCHI:

Non è bello ciò che è bello

ARCHI + BAND:

Un giorno credi

Il rock del capitano uncino

Encore:

Meno male che adesso non c’è Nerone

In Prigione in prigione

 

Un ringraziamento particolare a Teatro Europa Auditorioum di Bologna per il gentile invito

Foto e testo di Carlo Vergani

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