Kiss: un delirio di musica, fuochi, luci ed effetti speciali avvolge il Pala Alpitour

Era la prima volta che assistevamo ad un concerto dei Kiss e francamente eravamo davvero curiosi di assaporare dal vivo questo spettacolo in cui artisti e pubblico si fondono in un’unica grande coreografia.

Il colpo d’occhio che offriva il Pala Alpitour di Torino lunedì scorso era confortante. Il parterre risultava pressoché al completo, mentre sugli spalti si registrava qualche vuoto.

La giornata si è aperta sin dal primo mattino, quando un nutrito gruppo di fan era già assiepato al di fuori dei cancelli. Chiaro l’obiettivo: arrivare in prima fila per vedere da vicino all’opera Gene Simmons, Paul Stanley, Tommy Thayer ed Eric Singer.

La prima sensazione che abbiamo provato è stata l’emozione. Avere davanti agli occhi una delle band più iconiche della storia del rock non è cosa da tutti i giorni. D’accordo gli anni passano per tutti e pure i Kiss devono fare i conti con il calendario, ma ci pensano il loro trucco inossidabile, le tutine di lycra, le borchie e gli stivaloni con le zeppe a ricordarci che loro sono ancora qui, pronti a stupire e a regalare spettacolo puro.

Ecco su questo punto ci potrebbero essere tante riflessioni da fare, ma non vogliamo tediarvi andando a cercare il pelo nell’uovo. Sicuramente qualche lacuna vocale è emersa, ma per il resto non si può certo dire che lo show sia stato una delusione dal punto di vista musicale e degli effetti speciali, anzi. E’ stato una vera e propria full immersion di colori e di suoni. Tutto è stato studiato a puntino, a partire dalla chitarra di Gene, rigorosamente dipinta con il tricolore. I quattro non ci hanno fatto mancare nulla davvero e anche la durata del concerto, tutto sommato contenuta, ha fatto in modo che si arrivasse al terzo bis, senza quasi accorgersene. Tra i momenti da ricordare sicuramente il volo di Paul tra il main stage e un piccolo palco posto all’altezza del mixer, l’assolo al basso di Gene con il sangue che sgorgava copioso dalla sua bocca) ed il gran finale, fatto di coriandoli, fuochi d’artificio e fiamme infernali.

Nel ringraziare Barley Arts per l’invito, vi ricordiamo la scaletta.

Rock and Roll; Deuce; Shout It Out Loud; Lick It Up; I Love It Loud; Firehouse; Shock Me; Guitar Solo; Flaming Youth; Bass Solo (con Gene che sputa sangue); God of Thunder; Crazy Crazy Nights; War Machine; Say Yeah; Psycho Circus (con Paul che vola sul pubblico); Black Diamond; Rock and Roll All Nite. Bis: I Was Made for Lovin’ You; Detroit Rock City; God Gave Rock ‘n’ Roll to You II.

Foto di Alberto Gandolfo. Testo di Vincenzo Nicolello

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