Combattive e schiette, intervista alle Tacobellas

Un duo scatenato che ha da poco licenziato un disco che è una goduria per chi ama il sapore vintage e la balotta delle chitarre. Toal 90 ci ha fatto conoscere Greta e Valentina, ovvero le Tacobellas.

Affilati groove di riott grrl e animo vecchia scuola combattivo come non mai. Ve le facciamo conoscere meglio qui sotto.

Hey, ho, Tacobellas! 

 

Complimenti innanzitutto per la vostra energia. Da dove viene il vostro suono e come nascono le canzoni?

Il nostro suono è ovviamente un mix di tante cose che ci sono passate nelle orecchie durante tutta la nostra formazione musicale (che è ancora in atto). Noi siamo nate negli anni 90 ma di fatto non li abbiamo vissuti appieno. Insomma, quando alcune delle nostre band preferite erano al culmine della loro produttività, noi avevamo solo 2 anni! Quindi abbiamo scoperto tutto dopo, quando siamo cresciute e abbiamo iniziato ad ascoltare i primi dischi (e i primi cd!). I Sonic Youth, Bikini Kill, Verdena, Hole, Bjork, Dinosaur Jr e tantissimi altri costituiscono le nostre basi musicali. Poi entrambe abbiamo gusti diversi, io (Valentina) ascolto molto progressive anni 70, math rock, anche musica ambient o elettronica. Greta sa tutte le canzoni trash italiane, ma nella sua macchina ho visto anche cd dei Nirvana, Gazebo Penguins, Giovanni Truppi…

Le canzoni nascono in modo molto naturale, talvolta molto sorprendente. Arriviamo in sala prove, suonicchiamo un po’ e ad un certo punto qualcosa inizia a prendere forma e ci si lavora sopra fin che non si ottiene qualcosa che assomigli a una canzone. Poi ci registriamo e riascoltiamo tutto a casa o in macchina e da li si modifica ancora finché non siamo soddisfatte al massimo.

 

Siete esplose come una scintilla in un deserto musicale sei tartari. L’esigenza di suonare come Tacobellas come è nata?

Abbiamo collaborato anche in passato assieme, con altri progetti musicali e assieme ad altre persone, ma è solo in questa formazione che abbiamo trovato l’equilibrio perfetto. L’esigenza di esprimere noi stesse al massimo e al massimo della libertà, credo che sia la scintilla che ha fatto nascere tutto. E poi sicuramente la grande complicità che abbiamo ci ha aiutate a portare avanti in modo soddisfacente questa esperienza.

 

Dietro il duo ci sono due ragazze combattive e spontanee. Sbaglio?

Sicuramente la musica che facciamo, schietta e senza pretese, ci rassomiglia molto. Siamo combattive perché anche nei momenti in cui ci chiedevamo “ma come diavolo facciamo a suonare in due? Non ce la faremo mai!” abbiamo continuato a provare e riprovare, a ingegnarci, per raggiugnere l’obiettivo.

 

Dopo l’ambum come si evolverà il progetto Tacobellas?

La nostra intenzione è quella di portarlo in giro per l’Italia il più possibile e farlo ascoltare a tutti. Siamo molto orgogliose del lavoro fatto, ma vorremmo che il secondo fosse ancora meglio. Perciò speriamo di vivere esperienze e conoscere persone nuove che arricchiscano il nostro bagaglio musicale e procedere per scrivere un secondo album più maturo sia nella parte tecnica che nella parte dei contenuti.

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