Il grande ritorno dei MGMT all’Estragon di Bologna

Dopo aver aperto i concerti di Paul McCartney nel 2009 e dopo l’annuncio della data del 17 luglio al Milano Summer Festival insieme ai Justice per un live all’insegna della musica elettronica, arrivano con una data esclusiva da headliner gli MGMT, il duo musicale statunitense fondato da Ben Goldwasser e Andrew VanWyngarden nel 2002.

Nata come The Management, dopo la pubblicazione del primo album “Climbing to new lows” la band cambia il suo nome in MGMT ed ottiene il consenso del pubblico e della critica grazie a una singolare miscela di musica elettronica, rock psichedelico e synth-pop.

“Oracular spectacular” è il disco che la band incide nel 2007 e con cui raggiunge un’improvvisa notorietà internazionale; giudicato il diciottesimo miglior album del decennio dalla rivista Rolling Stone, il disco comprende i singoli “Time to pretend”, “Electric feel” e “Kids”. Il quarto album viene pubblicato nel 2011 col titolo Late night tales – MGMT.

Il duo di Brooklyn si esibisce anche nei più celebri festival del mondo: Bonnaroo, Coachella, SXSW, Lollapalooza, Glastonbury, Roskilde, Reading e Leeds. La loro musica continua ad essere conosciuta e apprezzata a livello internazionale, tanto da ricevere due nomination durante la 52esima edizione dei Grammy per il premio “Migliore Performance Pop”.

A cinque anni dall’ultimo album, a febbraio 2018 la band pubblica “Little Dark Age”, il disco prodotto da Patrick Wimberly e pervaso dalla vena psichedelica e sperimentale che da sempre caratterizza gli MGMT.

Ad aprire il concerto Matthew Dear.

 Matthew è un disc jockey e produttore discografico statunitense che sale sul palco con il campionatore e synth senza band.

La sua performance non l’ho molto seguita anche perchè è un genere che proprio faccio fatica a digerire, ma per gli amanti della musica elettronica sicuramente può essere molto apprezzato.

Era il lontano 2008 quando mi colpì profondamente un film con il grande Kevin Spacey : 21.

La bellezza di alcuni film, soprattutto americani con protagonisti giovani studenti, è che  portano sempre delle gran colonne sonore di gruppi sconosciuti soprattutto in Italia.

Gli MGMT li ho conosciuti così con il brano Time To Pretend.

Time to pretend in quel film e kids che impazzava in tutte le radio del mondo, hanno fatto si che il duo elettro-rock scalo velocemente le classifiche di vendite.

Andrew VanWyngarden che assomiglia molto al protagonista di 21, è chiaramente un bel ragazzo, un po’ hypster, ma che con il suo sguardo rapisce le prime file composte dal 99,99999% da ragazze.

L’altra parte del gruppo è data da Benjamin Goldwasser, che con i suoi suoni e campionamenti portano la magia e fanno ballare tutto l’Estragon che per l’occasione presenta un clamoroso tutto esaurito.

Sono un duo, ma dal vivo si fanno accompagnare da altri 3 artisti, batteria tastiere e basso, per rafforzare il suono di brani come Kids, Electric Feel e Time To Pretend.

 L’ultima loro fatica Little Dark Age, uscito proprio quest’anno porta le sonorità a livelli un po’ differenti rispetto al passato, ma che sembra essere un lavoro prettamente che si sposa con uno spettacolo live.

Le luci e i video sono parte integrante dello show.

VanWyngarden canta molto bene e fa anche delle parti con chitarra elettrica e acustica.

A mio parere il suo impegno con lo strumento è quasi impercettibile, i campionamenti e la parte ritmica sovrastano il suo lavoro, ma vocalmente è una certezza.

Piante che trasformano il palco in un set alla Bon Iver e queste continue proiezioni accrescono le canzoni anche se alla lunga forse risultano un po’ molto simili tra loro.

Kids naturalmente è la ciliegina sulla torna di questo concerto con l’innesto di The NeverEnding Story di Limahl, brano con musica e produzione del nostro Giorgio Moroder, che le prime file sicuramente non si possono ricordare di quanto la mia generazione sia cresciuta con quel brano e soprattutto con quel film….io sinceramente di quel cane alato ho ancora un terrore tremendo.

Gli MGMT sono un gruppo che sta cercando di tornare sulla cresta dell’onda dopo essersi un po’ persi negli ultimi 10 anni.

I loro concerti e questo di Bologna ne è un esempio, sono fatti forse per un target molto giovane, dove la dance si mischia con il rock e il pop.

Un ringraziamento particolare a VIVO concerti per il gentile invito

Foto e testo di Carlo Vergani 

MGMT

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Matthew Dear

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