I Mogwai danno il via all’Iride Fraschini Music Festival di Pavia

Pionieri del post rock, alchimisti alt-rock in grado di creare un sound ad alto tasso emotivo e imprevedibile, tra momenti dilatati ed esplosioni sonore, con oltre vent’anni di attività e nove dischi di studio, ieri sera gli scozzesi Mogwai hanno aperto l’ “Iride Fraschini Music Festival – musica per i vostri occhi“.

Il meraviglioso Castello Visconteo di Pavia si è dimostrato come la cornice perfetta per un live ad alto tasso di suggestione ed emotività.

Attivi dal 1995, istintivi, imprevedibili, spesso controrrente per necessità e non per mera provocazione, gli scozzesi Mogwai hanno creato un suono unico nel suo genere, un post-rock basato su lunghi brani chitarristici con cui hanno coniato un inconfondibile marchio post-noise-rock, un rock strumentale con rari interventi vocali che lasciano ampio spazio al muro di suoni che il quartetto di Glasgow sa sapientemente riproporre. Un sound avvolgente ed emozionale, di cui i Mogwai sono divenuti gli interpreti principali in Europa.

Tredici EP, nove album di studio, due album di remix, due live album, quattro compilation, alcune colonne sonore (“Zidane: A 21st Century Portrait”, “The Fountain – L’Albero della Vita”, “Les Revenants”, “Before The Flood”) non hanno cambiato il modo di essere del gruppo che, in ventidue anni di attività, ha avuto pochissimi cambi di formazione, a dimostrazione dell’unicità e di quel senso di intimità e unione che da sempre contraddistingue una tra le band più rilevanti nel panorama musicale alternativo degli ultimi venti anni.

Mogwai sono: Dominic Aitchison (basso), Stuart Braithwaite (chitarra, voce), Martin Bulloch (batteria), Barry Burns (tastiere, chitarra, effetti).

Unica nota dolente ma da rimarcare, il posizionamento molto scomodo riservato ai fotografi. 

Nel ringraziare Ja.La.Media Activities per il graditissimo invito, vi lasciamo ad una selezione scatti della serata a cura di Stefanino Benni

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