Harmonic Pillow, suoni magnetici in territori rock e oltre

Autore: Harmonic Pillow

Album: Harmonic Pillow

Etichetta: Dischi Brevisti

 

Harmonic Pillow è il progetto dei rockers trevigiani Anna Celebrin e Alex Comin, già componenti dei Diet Kiss. In un periodo di pausa da questo gruppo, ne loro Cheap Studio, hanno registrato il loro omonimo primo disco, coinvolgendo diversi amici musicisti che li hanno supportati nella realizzazione delle nove tracce. Originalità e trasversalità che si snodano in suoni differenti, segno anche della varietà degli ascolti a cui sono abituati i due Harmonic. Un disco come un viaggio introspettivo, scavato nella dimensione interiore e irrobustito dalla forza comunicativa dietro la quale si cela un certo male di vivere. Il lavoro trae aspirazione dalle paure e dai sogni del duo, cha ha arrangiato, scritto e prodotto di proprio pugno l’album, uscito per la solida realtà di Dischi Brevisti.

Si parte con Wrong, unico pezzo sorretto anche dalla voce di Alex ed estremamente legato alle sonorità di Barlow e dei suoi Dinosaur Jr. Distorsione e armonia che vanno a braccetto, con cori che poi si addolciscono al comparire degli archi di Nicola Manzan (aka Bologna Violenta!), mentre la batteria di Matteo Benezzi costruisce trame noise rock. Il cambio di ritmo in Mad world è molto evidente, sin dagli arrangiamenti acustici che sparano in orbita una filastrocca dream pop che si riconosce nella graziosità della voce femminile e nella rilassatezza dei toni alla Hope Sandoval.

Help me e Transmission Punk sono invece devote alla energia e ad un certo rock preso in prestito da Hole e altri gruppi in cui female vocals e chitarre acide suonano come se non ci fosse un domani. Tutto un altro contesto rispetto  alla sognante preghiera di Marry me e al blues electro di Nowhere, disteso sul deserto di chitarra e batteria innegabilmente legato alla tradizione eighties americana. In Ashes il  genio polistrumentista  di Manzan suona il piano rodhes , mentre la cantante Anna esorcizza paure e sconfitte con falsetto goliardico. Non manca  la profondità, capeggiata dalla sentimentale Dreamer e dai suoi archi alla Esmerine episodio Lost Voices. Una gemma poetica che scioglie cuori e pomeriggi nebulosi a cui fa seguito il desert rock di Lullaby (con un titolo così, era d’obbligo). L’ultimo brano, Real, è la summa del pensiero sonoro degli Harmonic Pillow, con fuzz acidi che esaltano un pezzo costruito intorno alla godibile spirale finale.

Testo a cura di Andrea Alesse

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