Grossa accoglienza per i Papa Roach all’Estragon di Bologna

Il mio pensiero sul nuovo disco dei Papa Roach lo leggete nella mia recensione di Who do you trust.

La curiosità nel volerli vederli sul palco per l’ennesima volta era tanta da non farmi neanche riposare dopo il concerto di Eddie Vedder a Barolo di lunedì.

I live report nostalgici hanno rotto le scatole e ricordare il 12 febbraio 2001 quando li vidi per la prima volta con gli HED p.e. sembra riduttivo .

Jacoby Shaddix e soci sono passati dal nu-metal all’alternative rock fino a quel metalcore da copertina alla Bring me to horizon.

Capaci come pochi di realizzare singoli da classifica, i Papa Roach penso che nel 2019 non sappiano ancora che strada scegliere.

Ad aprire il concerto ci sono i giovanissimi ROS.

Fanno la cover di killing in the name dei RATM, e direi scelta azzeccata visto lo standard di pubblico presente al concerto.

Poco dopo le 21 ecco i Papa Roach salire sul palco dell’Estragon di Bologna.

La setlist ne risente di tutti questi continui cambi di generi che ha portato la band ad avere una confusione totale che al vivo non si nota per niente.

Cominciano con la title track del disco che serve a scaldare per bene il pubblico prima ci Dead Cell .

I brani di Infest non possono non essere ballati fino allo sfinimento con annesso pogo bello incazzato per ricordare i bei tempi che furono.

Help! è quello che definisco una bellissima scelta commerciale.

Il brano è orecchiabile molto ma non  si sente affatto la cattiveria nella voce di Jacoby .

La tripletta Getting Away With Murder, Renegade Music e Between Angels and Insects sono un bel momento di caos incredibile.

Fa caldo molto caldo all’interno dell’Estragon di Bologna, ma dopo questi 3 brani la temperatura si è alzata notevolmente.

Lo scimmiottare Zach de la rocha nel brano Renegade Music si nota ancora di più dal vivo.

Altri due brani who do you trust fanno entrare il concerto nella sua seconda parte, con brani più soft  fino ad arrivare a Scars.

I cellulari alzati illuminano il pit, con la voglia di creare una bellissima atmosfera.

Il periodo emo dei Papa roach ha dato vita a brani come questo che forse rappresenta uno dei momenti migliori di tutto il concerto.

Feel Like Home anticipa la meravigliosa ….to be loved che chiude il set prima degli encore.

Gli encore sono abbastanza scontati con Last resort subito come primo brano prima della cover di Firestarter dei Prodigy per ricordare i defunti in puro stile papa roach.

Chijudono con Born for Greatness, brano che sinceramente non mi aspettavo come brano di chiusura, ma che sicuramente rappresenta quello che sono ad oggi i Papa Roach ovvero un milshake di generi dove il motto è sempre lo stesso: seguire ciò che va di moda e copiarlo.

She loves me not
Loves me not
Over the past five years, I have shed my tears
I have drank my beers
And watched my fears fly away

SETLIST:

Who Do You Trust?
Dead Cell
Help!
Getting Away With Murder
Renegade Music
Between Angels and Insects
Elevete
Not the Only One
Forever
Scars
Falling apart
Feel Like Home
…To Be Loved
Last Resort
Firestarter
(The Prodigy cover)
Born for Greatness

Un ringraziamento particolare a Vertigo per il gentile invito

Foto di Ivan Elmi 

Testo di Carlo Vergani

Papa Roach

ROS

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