Giorgio Ciccarelli, Bandiere è l’album dell’uomo e dell’artista

Autore: Giorgio Ciccarelli
Album: Bandiere

La seconda vita artistica di Giorgio Ciccarelli inizia con un lavoro interessante e profondo, in cui il cantante/chitarrista spiega se stesso e il confronto col mondo che lo circonda. Tra cantautorato e pop ricercato, il buon Giorgio esce allo scoperto dopo la fine dell’avventura con gli Afterhours, affidandosi a melodie chiare e cantato in italiano, in cui compaiono le sgambate avant-pop italico di Effe Punto (anche lui un ex, stavolta dei Ministri) e i tratti somatici di racconti che assomigliano a piccoli racconti di uomini.

In Bandiere, dopo una intro lisergica e strumentale, Giorgio Ciccarelli ci parla di perdono e strategie per andare avanti in Voltarsi indietro, per poi raccontare dell’universo delle sue composizioni umane in Moderato Coraggio. Un inno a riflettere sul coraggio personale, cantato con gli effetti elettrici e le maracas sotto traccia, in tinte scure e pensieri dissolti anche sul contesto borghese. Lirismo cantautorale e piano acustico sono i padroni della canzone Mia pietà, confessione aperta di un artista navigato e riflessivo che crea una sorta di scultura musicale a tinte personali, in cui lo spazio dell’addio si dissolve verso i ritorni melodici dell’esistenza.

La tradizione di rock italico assume i contorni di uno space rock elettrico in Dentro e fuori, brano di composizioni più corali che a tratti fa il paio con i tratti dei Bluvertigo, La trama rock è lucida anche in Due per tre, mantenendo anche qui l’eleganza compositiva e l’urgenza di profonda umanità che Giorgio Ciccarelli mette nelle note, con ritornelli a più voci e un rimando alle tastiere di Max Gazzè, con testi più concisi e eclettiche distorsioni elettroniche di sintetizzatori spaziali nel finale.

 Il meglio deve ancora arrivare, però, e si concentra nella titletrack finale. Un brano corposo e intrigante che fa di Bandiere la summa del lavoro dell’uomo e del cantante  Giorgio Ciccarelli. Poesia musicale aperta a sperimentazioni iniziali a effetti di tradizione araba, e poi impreziosita dalla presenza di voci tenebrose. Un racconto alla Emidio Clementi che prende forma con la pazienza di un cantante che ha trovato la sua strada nella sua seconda vita.

Testo a cura di Andrea Alesse
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