Gianluca Gill, la recensione di “Disco Quantistico”

Gianluca Gill

“Disco Quantistico”

Goodfellas/Volume Up

 

Il cantautore catanese torna con un nuovo concept album, registrato a Berlino con il canadese Tim Gowdy Dopo Chi ha ucciso Luigi Tenco? è il momento di un altro concept album per Gianluca Gill, “Disco Quantistico”.

Il tema della materia è il futuro. Canzoni sono state scritte all’ultimo piano di un palazzo settecentesco, con a nord l’Etna e a sud una distesa di mare e di sabbia.  Punto di partenza una conferenza a pochi passi da casa: “La natura della mente”.

Un disco di savoir faire intellectual-pop in cui si mescolano le carte tra synth e chitarre acustiche, tra metamorfosi del suono dell’italian indie cantautorato. Un lavoro importante per ricerca e connotazione letteraria, in cui la fisica incontra la musica. Riverberi del timbro suadente di Dente (Fisicamente) e traiettorie più melodiche alla Colapesce si alternano con la maestosità del grande Franco Battiato che prende il sopravvento nella descrizione della musica di questo siciliano disc en anche a Berli. E proprio da Berlino, Gianluca Gill porta in dote le sonorità kraut pop e una piccola spigolosità, frutto di una ricerca sonora e di una tensione alla sperimentazione.

Bombe d’acqua e Le scorie sono canzoni che sentono l’urgenza di queste sonorità, con una venerazione pe ril citato Battiato sempre presente, ma personalizzata in una dimensione di studio musicale in cui Gianluca Gill ci parla di attualità e professori di scuola, tra qualche beat più sintetico al suo fianco.

Disco interessante e profondo, nel lavoro e nella ricerca, Gianluca Gill è uno che sa comporre e produrre musica di alto livello.

 

Andrea Alesse

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