followtheriver, la recensione di blankets & bumblebees

  followtheriver  

blankets & bumblees

 

Difficile non innamorarsi di Filippo Ghiglione e del suo progetto dal nome followtheriver      

Genova (luogo d’origine) e la Val D’Aosta (luogo dove ha registrato l’Ep) sono i luoghi del suo incontro con la vita musicale e con una precisa identità. Sperimentazione alt-folk e inserti elettronici in cui si incrociano i cantanti delle vallate americane e lo stile urban di un soul alla RY X.

Una scelta precisa, quella di abbandonare la propria confort zone, per poi andare oltre e cercare un passaggio su liriche melodiche che prevedono inserti elettronici e voce camuffata (nocturnal // interlude, suo primo singolo), ma anche una classica presa da fuga bucolica che chiama un brano come cobbletones.

Strane presenze in un equilibrio magistrale e sperimentale, che aiuta il nostro followtheriver a cercare dentro sé stesso e chiedersi quale sia la direzione. Perché farsi delle domande, oggi, è già un privilegio, in questo mondo di ritmi lontani dalla pace mentale di brani come il suo city of angels.

Meglio, allora, se farle con lo spirito onirico di un artista che utilizza beat miniali e liturgie cinematiche, echi sognanti e voce paesaggistica.

Andrea Alesse

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