Five Finger Death Punch: tamarragine made U.S.A.

Ieri sera all’Alcatraz di Milano, anche se al chiuso, si è dato il via alla stagione estiva di musica con ben quattro band della scena metal in cartellone.

Ad aprire le danze ci sono i giovanissimi Code Orange, che direttamente da Pittsburgh, Pensilvania portano in giro per il mondo il loro rumoroso post-hardcore sotto la vigile ala della RoadRunner Recors. 
Colpa l’orario di esibizione (le 18:00) chi vi scrive se li è clamorosamente persi ed è giunto solo per udire le battute finali degli ottimi Monster Magnet.

I Ministry dell’eclettico Al Jourgensen, sono senza dubbio uno dei gruppi fondatori dell’Industrial Metal. Attivi dal lontano 1981 la band ha trovato come leader il cantante attorno a cui sono ruotati diversi musicisti negli anni. 
Lunga la lista dei brani estrapolati dai numerosi dischi (l’ultimo uscirà nel 2017) prodotti: PermaWar, Bad Blood, So What sono solo alcuni dei brani che ripropongono la storia della band, mentre dal prossimo disco in uscita AmeriKKKant viene estratto Antifa.
Un ottimo show per uno scapigliato come Al Jourgensen che, nonostante l’apparenza, dimostra di saper fare il suo sporco lavoro.

Ogni volta che passano riescono ad attirare sempre più gente, ed è quindi un bagno di folla per i Five Finger Death Punch!
Non avendo fatto uscire dischi nuovi nell’ultimo periodo, Moody e soci eseguono per la maggior parte della scaletta i brani degli ultimi 3 dischi suscitando grandi boati tra la folla: Got Your Six, Lift Me Up, Burn MF (che viene fatta cantare ad una ragazza del pubblico) per citarne alcuni.
La band è come al solito in ottima forma e sembra aver superato gli screzi di qualche mese fà tra il cantante e il resto della band.
Tra un bagno di folla ed un altro per Zoltan Bathory e due canzoni acustiche quali Wrong Side Of Heaven e Remember Everithing, lo show giunge al termine con i tre cavalli di battaglia dei cinque ragazzoni americani  Coming Down, Under And Over It e The Bleeding.
I Five Finger Death Punch hanno trovatola formula per il successo proponendo qualcosa di non molto originale ma che ti conquista al volo!

Testo e fotografie a cura di Stefano Cremaschi (che ringraziamo per la gentile concessione).

Five Finger Death Punch

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Ministry

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