EUF, la recensione di NBPR, Non Basta Più Rumore

EUF

NBPR

I Dischi del Minollo

 

NBPR, ossia Non Basta Più Rumore, un acronimo che lascia intendere la necessità della composizione oltre i decibel, la bellezza di un accordo e la sincerità di una musica strumentale.

Dopo tre EP autoprodotti e quindici anni di più che onesta attività, la band milanese di post-rock strumentale EUF costruisce il primo full length, NBPR per I Dischi del Minollo.

Cinque tracce in un viaggio, tra paesaggi post-rock e temperature nordiche, per farsi apprezzare come fanno le band di sano gusto e capacità, in un crescendo che evidenzia le alchimie e la bravura di chi sa suonare e lo fa per sé stesso e oltre.

Accenni di chiara vicinanza con i maestri Explosion In The Sky, amore per le lunghe passeggiate dei Mogwai e la solida scena italiana di post-rock (Riah e Irina Nestor su tutti). Un colpo di lucidità rumorosa, questo NBPR, che costruisce accordi con suoni di sottofondo e cambi di ritmo tipici del genere, tra esplosioni e dormiveglia, tra stupore e perdita di lucidità voluta.

Bello, su tutto il lavoro, lo spoken world cinematografico in No esscape for surrenders, titolo che già da solo mette i brividi e che tratta di ossessioni e ladri, debolezze e sussulti sempre in longevità da post-rockers.

Quando il rumore non basta più, allora meglio concentrarsi e partire con loro, in cinque tracce figlie dello studio e della costanza, tra le pedaliere che si incendiano e le keybords tirate a lucido da questo quintetto di amanti del suono, quello vero.

 

 

Andrea Alesse

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