Cimini, l’arte del pop cantautorale negli anni ’10 con Ancora Meglio

Autore: Cimini
Album: Ancora Meglio
Label: Garrincha Dischi

Cantautorato lucido e sprezzante, Cimini torna in pista con Ancora meglio, disco che si manda giù tutto d’un fiato, tra cantautorato che si affida ai maestri (Rino Gaetano su tutti) e scrittura lucida e positiva. Calabrese trapiantato a Bologna, Cimini è un ragazzo che si trova a perfetto agio nell’attuale scena italo-alternative fatta da liriche melodiche e pop che strizza l’occhio alla presa del messaggio e alle storie personali. Un artista che ama raccontarsi anche con tracce biografiche, quindi, continuando sul solco della buona vena di un altro conterraneo, quel Brunori Sas che si sente evocato già da Buongiorno. Parliamo di una canzone positiva, che apre il disco e lancia la figura di Cimini lungo rotte che si fanno divertenti e festose,

Ne La legge di Murphy, singolo apripista prorompente, il buon cosentino incontra tra i portici di Bologna il pianoforte di Calcutta, portandoci in un universo più intenso e personale, in un pezzo ben arrangiato e scolpito in un crescendo di raffinatezze corali che lanciano il brano come uno dei migliori dell’album.

Fare tardi, invece, ha il sapore vintage dei synth di gente del giro Paletti, e con taglio funky pop ti prende le gambe per muoverti in un giro di valzer, sotto la stella polare del genio di Rino Gaetano. Questione di affinità e provenienza geografica, con Cimini che canta le vicissitudini proprie e di una generazione destinata al cambiamento, tramutandosi anche in uno chansonnier di moderno pop politico in Un’altra possibilità.

La ballad Sabato sera accorcia le distanze con i propri maestri, con archi di sottofondo che rileggono melodie poetiche e articolate, strette tra le persone protagoniste delle liriche di un ragazzo che ha molto da raccontare. Un Cimini padrone di un album accattivante, che non si scioglie neanche dinanzi alle note sintetiche di Vivere non mi basta, notevole racconto di storie senza identità e famiglie lontane che lo ritraggono tra i nuovi bravi interpreti della melodia degli anni dieci.

Testo a cura di Andrea Alesse
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