Un’infuocata Imola saluta gli Ac/Dc

Si è tenuto ieri sera, uno degli eventi più attesi – per non dire il più atteso in assoluto – dell’estate italiana: gli Ac/Dc si sono esibiti in uno show dalla grande energia e teatralità che ha saputo coinvolgere gli oltre 90.000 spettatori paganti accorsi all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.

L’unica data italiana del Rock Or Bust Tour si apre proprio con Rock Or Bust – pezzo che da il titolo al tour ed anche all’ultima produzione discografica della band australiana, orfana del fondatore e chitarrista ritmico Malcom Young che ha abbandonato il progetto per motivi di salute e del batterista Phil Rudd alle prese con guai giudiziari. Al loro posto, pronti per superare questa difficile prova live, Stevie Young, nipote dello stesso Malcom, e Chris Slade, già in formazione nei primi anni ’90.
Alle 21.30 o poco prima, sugli enormi maxischermi viene proiettato un video dello sbarco sulla luna, che termina con il posizionamento della bandiera australiana. Il palco è davvero imponente: 45 metri di lunghezza, con le due gigantesche corna iconiche che ne dominano la cornice.
Il concerto sta per iniziare.. ed è un’esplosione. Letteralmente. Degli spettacoli pirotecnici accompagnano l’entrata in scena della band, che parte in quinta con il micidiale riff introduttivo di Rock Or Bust.
Brian Johnson richiama a sè l’attenzione, incitando il pubblico. E sparano a raffica pezzacci storici come Shot To Thrill, Hell Ain’t A Bad Place To be e Back In Black – che fa scatenare la band ed il pubblico. Gli Ac/Dc alternano sapientemente brani del nuovo album con i pezzi storici, la folla è in delirio, ha voglia di divertirsi ed i 4 australiani pure.
Quando poi il riff di Thunderstruck inizia, un boato collettivo invade il paddock “Thunder!”.
Assolutamente memorabile poi, la performance di Hells Bells, mentre un’enorme campana (con tanto di logo Ac/Dc) domina il palco e You Shook Me All Night Long, che il pubblico ha dimostrato di conoscere a menadito, dalla prima all’ultima lettera.
Il gran finale è invece affidato alle immancabili Highway To Hell, con Angus Young che ha indossato le consuete corna, e For Those About To Rock (We Salute You), contornate da un imponente spettacolo pirotecnico che accompagna i saluti di Brian Johnson.

Un esperienza memorabile, che dimostra che nonostante il tempo che passa, questa band sia ancora all’apice: non hanno perso d’energia nè la voglia di divertirsi. Perchè in fondo.. it’s only rock’n roll, but we like it!

Organizzazione Barley Arts e Ufficio Stampa Parole e Dintorni

Di seguito alcuni scatti per gentile concessione di Henry Ruggeri (nostro gradito ospite fotografico), che ringraziamo per la disponibilità:

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